GUARDA IN ALTO!

Avevo accettato un nuovo lavoro da svolgere nel mio tempo libero: pulire degli spogliatoi in una palestra. Ci tenevo a pulire bene, anche per fare bella figura verso i proprietari. Non era stata fatta pulizia da parecchi mesi e si notava! Spazzai ben bene, lavai e risciacquai a dovere. Alla fine il pavimento risplendeva, dentro di me ero soddisfatto del mio lavoro e aspettavo con ansia il titolare.

Ma poi all’improvviso la tragedia! Tutto successe alcuni minuti prima che il padrone arrivasse! Per caso, l’occhio si soffermò a guardare sopra una porta, e poi su un angolo di soffitto e poi in un altro ancora, e lungo i muri... ragni e ragnatele spaziavano come tanti piccoli Tarzan nelle foresta! Fui appena in tempo a pulire perbene dappertutto e mostrare il lavoro completo con molta umiltà d’animo e con ringraziamento a Qualcuno lassù per avermi dato l’opportunità di dare uno sguardo in alto!

Quante volte noi ci crediamo a posto solo perché i nostri rapporti ‘orizzontali’, cioè con gli altri, vanno splendidamente! Ma abbiamo dato uno sguardo in alto? Sono sicuro che se approfondissimo il nostro rapporto con Dio, in ‘verticale’ allora troveremmo ragni e ragnatele e ci perderemmo nella foresta!

Ma Gesù è venuto per fare una vera pulizia, interiore nel nostro rapporto con Dio, e nella vita nel nostro rapporto col prossimo. Non so come va la tua ‘palestra’: non ti scoraggiare per la sporcizia ma datti da fare a farla pulire al Signore Gesù che col suo sangue ci assicura una completa purificazione.
“Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati (a Dio), egli (Dio) è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” (1 Giovanni 1:9).

Giuseppe Cappalonga

BUONO DA VOMITARE!

Le apparenze spesso ingannano. Per esperienza sappiamo tutti che dietro a qualcosa (o qualcuno!) che sembrava così buono ed appetibile si può nascondere qualcosa di cattivo, disgustoso, guasto. 

In una lettera del Signore Gesù Cristo a delle persone che si ritenevano a posto e “arrivate” troviamo proprio questi sentimenti espressi con parole molto dure. Sembrano strane se si pensa al Gesù delicato e gentile, eppure sono altrettanto reali ed utili come quando un medico deve scuotere un paziente per seguire una certa cura o subire un intervento.

“La tua apparenza non mi fa né caldo né freddo - sembra dire Gesù - perché ti conosco troppo bene. Puoi riuscire ad ingannare altri, ma non me!” Ascolta le sue stesse parole:
“... Io ti vomiterò dalla mia bocca. Tu dici: - Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente! - Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo”. (Apocalisse 3:16-17).
Forse tu sei come uno di questi a cui Gesù scrive? Ti sei arricchito, credi di non aver bisogno di niente e di non dover chiedere nulla a nessuno! Sei arrivato! Beato te che in questo momento sei arrivato faccia a faccia con Colui che può veramente renderti soddisfatto e realizzato!
Oppure ti riconosci infelice, miserabile, povero e bisognoso?
Nonostante le varie apparenze, noi tutti, amici, in noi stessi siamo “buoni da vomitare” per Dio il Quale vede il nostro peccato, il nostro orgoglio e la nostra ribellione. Abbiamo tutti bisogno del Suo amore e del Suo perdono. Ascolta il suo invito nelle parole seguenti, ancora valido per ognuno che riconosce il proprio stato:
“Io ti consiglio di comperare da me dell’oro... per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti...; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere”.

Le vere ricchezze sono quelle spirituali che il denaro non può acquistare, ma si ricevono per la fede in Gesù; la nostra bontà è un vestito troppo sconcio per presentarci davanti a Dio, ma Gesù ci offre la Sua giustizia in cambio della nostra miseria e della nostra colpa; siamo confusi nel mondo e non vediamo oltre il bel vestito delle persone né oltre la morte, ma Gesù ci dà del suo collirio per ungere gli occhi, sia per lenire i nostri dolori, sia per asciugare il nostro pianto, sia per vedere le realtà eterne che l’occhio umano non può discernere. Ascolta il suo parlare anche se duro, accetta il suo invito perché dopotutto vuol essere ed è un consiglio da amico!
Giuseppe Cappalonga

 

 

 

PRESTAMI TRE PANI

“Prestami tre pani” questa è la richiesta che un uomo fa ad un amico in una parabola di Gesù.

Chiedere un prestito non sempre è facile: a volte c’è la paura di non potere restituire, a volte la vergogna del chiedere, ma quando si fa è perché esiste una necessità. L’uomo della parabola ha ricevuto una visita inaspettata e non ha del pane da presentare al suo ospite e si trova costretto, in piena notte, a ricorrere all’amico.

Le risposte che si possono ricevere in merito ad un prestito sono le più svariate: a volte è proprio impossibile perché le circostanze non permettono una certezza del ritorno della cosa prestata, a volte c’è semplicemente la mala voglia e il disturbo che il tutto arreca. Il nostro uomo della parabola riceve proprio un rifiuto perché recava noia e disturbo. Ma dopo parecchia insistenza l’amico si decise a dargli quel che voleva.

La lezione per noi è semplice: quando siamo nel bisogno, c’è un Amico al quale possiamo ricorrere e chiedere perché Egli è interessato in noi, sicuri che non sarà disturbato perché Egli non dorme, e certi di essere esauditi perché Egli possiede ogni cosa. Ma al di sopra di tutto, Egli ci offrirà la sua amicizia e la sua presenza per mezzo dello Spirito Santo che ci insegnerà come, quando, in che modo e per cosa pregare.

“Chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa” (Luca 11:9).

“Con perseveranza, senza stancarvi, ripetutamente” indicano il livello della nostra necessità e la sincerità della nostra richiesta. Se smettiamo subito è perché la cosa non ci serve veramente o pensiamo di ottenerla in altro modo. Dio vuole che andiamo soltanto a Lui, perché solo Lui può darci ciò che il nostro cuore desidera e di cui ha bisogno più di ogni altra cosa: il suo perdono, la sua grazia, la sua pace.

Egli è un Dio buono che non rifiuterà a chi Lo cerca con cuore sincero di rispondere affermativamente. Egli lo ha già fatto in Gesù.

Giuseppe Cappalonga

PRONTO PIZZA

Due grandi occhioni spalancati fissano al di là del bancone dove l’abile pizzaiolo svolge il suo lavoro nel preparare una stupenda pizza. Il bambino è incantato nell’osservare le mani dell’uomo mentre rotola la pasta, la sventola in aria per poi riprenderla al volo ed infine cospargerla di salsa e condimenti vari. L’impasto non si lamenta affatto, sembra subire passivamente ogni gesto rassegnandosi alla prova suprema, la prova del fuoco.

Mentre mio figlio ed io pregustavamo già il cibo e la serata, i miei pensieri si immergevano nel profondo delle parole di Dio al profeta Geremia:
“Ecco, quel che è l’argilla in mano al vasaio, voi lo siete in mano mia...” (Geremia 18:6).
La mia vita è nelle mani di Dio come l’argilla in quelle del vasaio o l’impasto in quelle del pizzaiolo. I vari problemi che incontro, i vari “giri” che devo compiere, i vari “condimenti” non sempre graditi che mi vengono sbattuti addosso, le “prove del fuoco” a cui vengo sottoposto, fanno parte di un piano ben preciso: il gradimento e la gioia finale di Dio! E questo obiettivo giustifica più che sufficientemente quanto devo sopportare ogni giorno.

So che questo discorso non a tutti piace. Viviamo in una società che ci spinge a considerare buono e giusto quel che soddisfa noi stessi, indipendentemente da quel che gli altri, e tantomeno Dio, possano pensare a tal proposito.
Molti son pronti a litigare con Dio, ma sarebbe come se la pasta della pizza si mettesse a contraddire il pizzaiolo!
Quel che conta è piacere a Dio in ciò che facciamo, siano esse piccole o grandi cose, umili o importanti.

“La pizza è pronta!” gridò il cameriere riportandomi coi piedi per terra. Ma tutta la serata mi ritornava in mente l’inno:
“Il vasellaio tu sei Signor, io son l’argilla nelle Tue man
di me tu forma un vaso a onor,
secondo il tuo prezioso pian”.
La lezione del profeta Geremia è chiara: se al primo tentativo il vaso non riesce, Dio può ricominciare daccapo! In Cristo Gesù Egli ci offre nuova vita, un nuovo inizio ed un nuovo obiettivo affinché la nostra vita possa essere vissuta per piacere a Dio. Egli può modellarci secondo il suo proposito, cioè renderci simili al Suo Figlio Gesù: lo ha fatto con tanti, lo fa con me e desidera farlo anche con te.

Giuseppe Cappalonga

GRANDI PERCHE

La vita è piena di piccoli e grandi “perché”, la maggior parte dei quali sembra perennemente senza risposte. Mano a mano che alcuni “perché” trovano la risposta, ecco presentarsi centinaia di nuovi interrogativi! 

Da piccolo mi chiedevo come mai, se Dio amava veramente i bambini, avesse inventato cavoli e zucchine! Ma ora che apprezzo tali verdure, capisco perché e sono contento che Dio le abbia create.

Vi sono ancora tanti “perchè” nella vita di ognuno di noi, ma leggendo le parole del Vangelo, veniamo a sapere che in principio le cose non erano così e che non saranno per sempre così. Nella Parola di Dio troviamo infatti la causa prima di tutti i nostri “perché”, cioè la ribellione dell’uomo verso Dio. Ma duemila anni fa, Gesù morendo sulla croce esclamò quelle parole di immensa sofferenza:
“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato!?”
Ancora oggi l’uomo è diviso sul perché della morte di quell’uomo innocente e molto speciale, ma la stessa Parola di Dio ci fornisce il motivo:
“Cristo giusto è morto per noi ingiusti per condurci a Dio” (Prima lettera di Pietro capitolo 3.18).
Forse anche tu hai dei “perché” a cui non riesci a dare delle risposte sensate, certamente tutti ci chiediamo il “perchè” della malvagità umana, dell’odio e della guerra che ultimamente abbiamo visto descritti nei più atroci dettagli...
In ogni cosa c’è un piano ben preciso, abbiamo solo bisogno di affidarci con piena fiducia a Colui che può guidarci nel buio della vita. Per Dio non esistono Perché senza risposte! E anche quando Dio non potrà darti delle risposte specifiche, Egli ti inonderà della Sua Presenza e ti riempirà della Sua Potenza per proseguire con fiducia verso quel posto meraviglioso dove non faremo più domande.

Giuseppe Cappalonga