BUONO DA VOMITARE!

Le apparenze spesso ingannano. Per esperienza sappiamo tutti che dietro a qualcosa (o qualcuno!) che sembrava così buono ed appetibile si può nascondere qualcosa di cattivo, disgustoso, guasto. 

In una lettera del Signore Gesù Cristo a delle persone che si ritenevano a posto e “arrivate” troviamo proprio questi sentimenti espressi con parole molto dure. Sembrano strane se si pensa al Gesù delicato e gentile, eppure sono altrettanto reali ed utili come quando un medico deve scuotere un paziente per seguire una certa cura o subire un intervento.

“La tua apparenza non mi fa né caldo né freddo - sembra dire Gesù - perché ti conosco troppo bene. Puoi riuscire ad ingannare altri, ma non me!” Ascolta le sue stesse parole:
“... Io ti vomiterò dalla mia bocca. Tu dici: - Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente! - Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo”. (Apocalisse 3:16-17).
Forse tu sei come uno di questi a cui Gesù scrive? Ti sei arricchito, credi di non aver bisogno di niente e di non dover chiedere nulla a nessuno! Sei arrivato! Beato te che in questo momento sei arrivato faccia a faccia con Colui che può veramente renderti soddisfatto e realizzato!
Oppure ti riconosci infelice, miserabile, povero e bisognoso?
Nonostante le varie apparenze, noi tutti, amici, in noi stessi siamo “buoni da vomitare” per Dio il Quale vede il nostro peccato, il nostro orgoglio e la nostra ribellione. Abbiamo tutti bisogno del Suo amore e del Suo perdono. Ascolta il suo invito nelle parole seguenti, ancora valido per ognuno che riconosce il proprio stato:
“Io ti consiglio di comperare da me dell’oro... per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti...; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere”.

Le vere ricchezze sono quelle spirituali che il denaro non può acquistare, ma si ricevono per la fede in Gesù; la nostra bontà è un vestito troppo sconcio per presentarci davanti a Dio, ma Gesù ci offre la Sua giustizia in cambio della nostra miseria e della nostra colpa; siamo confusi nel mondo e non vediamo oltre il bel vestito delle persone né oltre la morte, ma Gesù ci dà del suo collirio per ungere gli occhi, sia per lenire i nostri dolori, sia per asciugare il nostro pianto, sia per vedere le realtà eterne che l’occhio umano non può discernere. Ascolta il suo parlare anche se duro, accetta il suo invito perché dopotutto vuol essere ed è un consiglio da amico!
Giuseppe Cappalonga