E PER CENA...

Chi di noi non ha immaginato, aspettato con ansia, organizzato oppure soltanto sperato in una bella cenetta a lume di candela? Alcune cose vanno aspettate per goderle veramente quando poi arrivano. Conosciamo un po’ tutti l’agro di un frutto acerbo.

Non so quale sia in questo momento il più grande desiderio della tua vita, ma ci sono momenti in cui abbiamo bisogno di sperare contro ogni speranza, di afferrare con forza qualcosa o qualcuno che possa aiutarci. Stavo attraversando un momento di particolare difficoltà e il titolo di un Salmo nella Bibbia mi incoraggiò a continuarne la lettura: “Speranza in Dio”.
“Come la cerva desidera i corsi d’acqua, così ... l’anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente; quando verrò e comparirò in presenza di Dio?” (Salmo 42:1,2).
A volte vorremmo fuggire via da tutto e da tutti, a volte la nostra sete di giustizia, di amore, di verità, di pace ci fa fuggire lontano in cerca di isole tranquille o ci porta ad isolarci ed estraniarci da tutto. A volte si arriva a voler farla finita per sempre, presi dallo sconforto e dallo scoraggiamento. A volte il desiderio di Dio, di incontrarLo, di parlarGli, di stare alla sua presenza è così forte che ogni altro desiderio sfuma in lontananza.

E quelle volte, spesso si piange. Il Salmista andava avanti proprio così, disperato per le sue faccende della vita:
“Le mie lacrime son diventate il mio cibo giorno e notte...” (v.3).
Ma se buia è la notte della disperazione, ecco splendere l’alba della speranza: “Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio”.
Così fu per il Salmista, così è stato per molti che hanno gridato a Dio, così è stato per me e così... sarà anche PER TE!

Giuseppe Cappalonga