NOTE SULLE CRONOLOGIE LUNGA E CORTA

 

NOTE SULLE CRONOLOGIE LUNGA E CORTA

 

            Nota della Nuova Riveduta alla pagina “Cronologia dell’Antico Testamento”:

 

     La Bibbia non menziona il nome del Faraone che oppresse gli Israeliti; e documenti egizi non segnalano la partenza di questi ultimi. Ciò conduce a due possibili Cronologie:

     La Cronologia lunga colloca l’Esodo nel 1450 circa durante il regno di Amenofi II. Essa ben si accorda con le indicazioni di Ge 15:13; Es 12: 40; 1 R 6:1; At 13:20; Ga 3:17.

     La Cronologia corta colloca l’Esodo nel 1250 circa durante il regno di Ramsete II. Tiene conto di Es 1:11; spiega i frequenti spostamenti di Mosè alla corte vicina. Considera i 450 anni del periodo dei Giudici (At 13:20) a partire da Mosè fino a Davide.

 

            Le affermazioni prima riportate sull’accordo della C.L. con i passi biblici non sono del tutto corrette. Esaminiamo uno per uno i testi citati.

 

- Ge 15:13 “Il Signore disse ad Abramo: “Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro: saranno fatti schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni”.

            Secondo la C.L. che colloca l’Esodo nel 1450, l’inizio della permanenza in Egitto dovrebbe iniziare nel 1850. Ma la C.L. colloca anch’essa (come fa la C.C.) l’arrivo di Giuseppe in Egitto intorno al 1650. Perciò il calcolo non quadra.

            Invece la C.C., che colloca l’Esodo attorno al 1250, si accorderebbe perfettamente.

 

- Es 12:40 Il tempo che i figli d’Israele abitarono in Egitto fu di quattrocentotrenta anni”.

            Secondo la C.L., da Giuseppe in Egitto (1650) all’Esodo (1450) ci sono soltanto 200 anni. Dov’è quindi l’accordo?

            Invece la C.C., che colloca l’Esodo attorno al 1250, si accorda assai di più.

 

- Ga 3:17 “Un testamento che Dio ha stabilito anteriormente, non può essere annullato, in modo da rendere vana la promessa, dalla legge sopraggiunta quattrocentotrenta anni più tardi”.

            Questi 430 anni sarebbero il periodo intercorso tra Abramo (promessa) e Mosè (legge), e ciò si accorda abbastanza bene con la C.L.

            Però, secondo il Commentario all’Epistola ai Galati (Cole, GBU), la cifra di 430 deriverebbe direttamente da Es 12:40, dove indicava la permanenza degli Ebrei in Egitto, e non la distanza da Abramo a Mosè. Paolo avrebbe voluto dunque indicare, citando quella cifra nota ai lettori, soltanto l’epoca relativamente recente della Torah.

 

- 1 Re 6:1 “Il quattrocentottantesimo anno dopo l’uscita dei figli d’Israele dall’Egitto, nel quarto anno del suo regno (...) Salomone cominciò a costruire [il Tempio]”.

            Il regno di Salomone, durato 40 anni, iniziò nel 985 oppure nel 965. Questa data, allo stato attuale delle conoscenze, può oscillare di una ventina d’anni. Perciò l’inizio della costruzione del tempio potrebbe essere avvenuta dal 981 al 961. Prendendo una data intermedia (circa 970), avremmo 970 + 480 = 1450 per la data dell’Esodo, che ben si accorderebbe con la C.L. Tuttavia, siccome questa data dell’Esodo non si accorda con altri dati biblici che descrivono i fatti (come per esempio la costruzione della città di Ramses, Es 1:11) ed altri dati extrabiblici (vedi Note di approfondimento storico e archeologico sull’Esodo), alcuni Commentatori sono portati a ritenere 1Re 6:1 una “glossa” (cioè un’aggiunta al testo intervenuta durante le succesive copiature). Così si esprime in effetti il Commentario della Voce della Bibbia di Modena (1973).

 

- At 13:20  (Dal discorso di Paolo nella sinagoga di Antiochia di Pisidia): “Dopo queste cose [cioè dopo l’ingresso in Canaan], per circa quattrocentocinquanta anni, Dio diede loro dei giudici fino al profeta Samuele”.

            Anche secondo la C.L. dall’ingresso in Canaan (circa 1400) a Samuele (circa 1050) passano soltanto 350 anni. Perciò l’accordo non c’è. Inoltre, questi 480 anni non si accordano con i 430 di 1 Re 6:1 che arrivano fino a Salomone: infatti i 480 anni decorrevano dall’Esodo (supposto dalla C.L. nel 1450). Togliendo i 40 anni di permanenza nel deserto e un’altra decina per la conquista, si arriva al 1400. A questo punto, se facciamo passare ancora altri 450 anni, si arriva al 950, cioè a Salomone e non a Samuele.

 

            Il Nuovo Dizionario Biblico di Pache (Centro Biblico, Napoli, 1981) tenta una spiegazione per le cifre di 480 e di 450:

 

Il lasso di tempo (di 480 anni secondo 1 Re 6:1) che va dall’Esodo alla costruzione del tempio di Salomone, fu senza dubbio considerato come una successione di periodi di 40 anni ognuno. Il primo corrispondeva al soggiorno nel deserto (Es 16:35; Nu14:33). Al tempo dei Giudici erano assegnati sei o finanche otto periodi, contando i tempi di oppressione e di pace (Gc 3:11; v. 30 - doppio periodo; 5:31; 8:28; 13:1 e probabilmente 10:1-4 e 12:7-14). Il tempo in cui Eli fu sommo sacerdote contava per un periodo (1 S 4:18) e così anche il regno di Saul (At 13:21). Il regno di Davide era il dodicesimo o tredicesimo (1 R 2:11). Ma contare 40 anni per un periodo, è un calcolo in cifra tonda. I periodi enumerati erano a volte simultanei, in tutto o in parte.

     Ad un certo momento del periodo presentato nel libro dei Giudici, Jefte dice che gli Israeliti occupano Heshbon e i suoi paraggi da 300 anni (Gc 11:26) cioè circa sette periodi di 40 anni. Calcolando alla sua maniera, Flavio Giuseppe valuta a 592 o 612 il periodo di tempo intercorso fra l’esodo e la costruzione del tempio (Ant. 8,3,1; 20,10).(La differenza di 20 anni si spiega con 1 R 6:38 - 7:1). Dal canto suo Paolo, secondo il testo (At 13:20), dice che il periodo dei Giudici è durato 450 anni circa. Questi diversi risultati non si contraddicono (sic), le loro divergenze apparenti sono dovute a differenze nel metodo di calcolo. Tali metodi non ricercavano la precisione matematica voluta dalle cronologie moderne.

 

                                                                                  Davide Valente