LE LEGGI NATURALI

LE LEGGI NATURALI

 

Leggiamo tre episodi tratti dalla Parola di Dio:

 

** Esodo 15:22-25 - “Mosè fece partire gli Israeliti dal mar Rosso ed essi si diressero verso il deserto di Sur; camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. Quando arrivarono a Mara, non potevano bere l’acqua di Mara, perché era amara; perciò quel luogo fu chiamato Mara. Allora il popolo mormorò contro Mosé, dicendo: “Che berremo?”. Egli gridò al Signore; e il Signore gli mostrò un legno. Mosè lo gettò nell’acqua e l’acqua divenne dolce. E’ lì che il Signore diede al popolo una legge, una prescrizione e lo mise alla prova…..”.

Questo episodio avvenne dopo il passaggio del Mar Rosso e dopo l’annientamento dell’esercito di Faraone.

 

** 2 Re 6:1-7 – “I discepoli dei profeti dissero ad Eliseo: ”Ecco, il luogo dove noi ci raduniamo in tua presenza è troppo stretto per noi. Lasciaci andare fino al Giordano; ciascuno di noi prenderà là una trave, e ci costruiremo un locale dove possiamo riunirci”. Eliseo rispose: “Andate”. Uno di loro disse: “Ti prego, vieni anche tu con i tuoi servi”. Egli rispose: “Verrò”. Così andò con loro. Quando giunsero al Giordano si misero a tagliar legna. Mentre uno di loro abbatteva un albero, il ferro della scure gli cadde nell’acqua. Perciò egli cominciò a gridare: “Ah, mio signore! L’avevo presa in prestito!” L’uomo di Dio gli disse: “Dov’è caduta?” Quello gli indicò il luogo. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quel medesimo luogo, fece venire a galla il ferro e disse: “Prendilo”. Quell’uomo stese la mano e lo prese.

Questo episodio avvenne dopo la guarigione dalla lebbra di Naaman Siro.

 

** Matteo 14:22-33 – “Gesù obbligò i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, mentre egli avrebbe congedato la gente. Dopo aver congedato la folla, si ritirò in disparte sul monte a pregare. E venuta la sera se ne stava lassù tutto solo. Frattanto la barca, già di molti stadi lontana da terra, era sbattuta dalle onde perché il vento era contrario. Ma alla quarta vigilia della notte Gesù andò verso di loro camminando sul mare. E i discepoli vedendolo camminare sul mare si turbarono e dissero: “E’ un fantasma!” E dalla paura gridarono. Ma subito Gesù parlò loro e disse: “Coraggio, sono io; non abbiate paura!” Pietro gli rispose: “Signore se sei tu comandami di venire da te sull’acqua”. Egli disse: “Vieni!”  E Pietro, sceso dalla barca, camminò sull’acqua e andò verso Gesù. Ma vedendo il vento ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: “Signore salvami!” Subito Gesù, stesa la mano, lo afferrò e gli disse: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?” E quando furono saliti sulla barca, il vento si calmò. Allora quelli che erano con lui nella barca si prostrarono davanti a lui dicendo: “Veramente tu sei Figlio di Dio!”

Questo episodio avvenne dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.

 

Constatazione di base: l’uomo dimentica sempre la potenza di Dio.

Rivolgiamoci una domanda: “Quali sono le cose “comuni” a tutti e tre gli episodi che abbiamo letto?”

Eccole:

1)       L’acqua, cioè le acque di Mara, le acque del Giordano e le acque del mar di Galilea.

2)       Il legno, cioè quello di Mosè, quello di Eliseo e il legno della barca dei discepoli.

3)       La necessità di aiuto per gli uomini, cioè la sete, la possibilità di vivere meglio, la sopravvivenza nelle tempeste.

4)       Avvengono cose soprannaturali, cioè: un miracolo chimico, un miracolo gravitazionale, un miracolo atmosferico. Tre cose assolutamente fuori della portata dell’uomo.

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L’acqua – E’ necessaria per la nostra vita, ma è pericolosa se è in eccesso.

Essa è fonte di benedizioni, ma anche di maledizioni!

Infatti tutti noi siamo a conoscenza delle catastrofiche conseguenze di uragani, inondazioni, mari in tempesta. E’ anche pericolosa l’acqua inquinata: ad esempio ancora oggi se si va in Albania è bene non bere l’acqua degli impianti domestici, perché si potrebbero contrarre gravi infezioni intestinali. Mai come oggi anche qui da noi, nelle nostre case, beviamo quasi esclusivamente acqua minerale. E’ quindi un elemento importante nella nostra vita.

Nella Bibbia si parla molto di acqua: ricordiamo la creazione (Genesi 1:7) dove Il Signore separò l’acqua dalla terra asciutta. E poi ancora il diluvio ai tempi di Noè, Mosè salvato dalle acque del Nilo, il passaggio del mar Rosso, le acque per dissetare il popolo nel deserto, le acque del Giordano, Naaman che doveva lavarsi sette volte in quelle acque per guarire dalla lebbra, la storia di Giona. E poi nel N. T. il battesimo di Gesù nel Giordano, l’acqua mutata in vino alle nozze di Cana, la tempesta calmata sul mar di Tiberiade, l’acqua della vita offerta da Gesù alla Samaritana al pozzo di Giacobbe, la tempesta del mar Mediterraneo che gettò Paolo nell’isola di Malta, il fiume della vita nell’Apocalisse, ecc.

Concludendo, l’acqua è necessaria per l’uomo e per la sua vita, ma, se non è possibile controllarla, essa diventa terribile e catastrofica.

 

 

 

 

 

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Il legno – Un’altra domanda: “Cosa ci ricorda il legno?”

Il legno della croce è la prima cosa che ci viene in mente a questo proposito.

Considerando il 1° episodio anche Cristo ha preso su di sé le nostre cose amare, cioè i nostri peccati, e sul legno della croce li ha trasformati in dolcezza.

Nel 2° episodio, per mezzo del legno, migliorano le condizioni della vita. Possiamo dire che anche la nostra vita è migliorata per mezzo di Cristo e del suo sacrificio sulla croce. Potrebbero insorgere delle difficoltà, come la scure andata a fondo nel Giordano, ma l’intervento di Dio è risolutivo in ogni circostanza.

Non solo, ma l’esempio del locale divenuto troppo piccolo per i discepoli del profeta e da rifare più grande, potrebbe corrispondere alla crescita numerica dei credenti in funzione della testimonianza. Quanti locali restano sempre grandi, purtroppo!

Nel 3° episodio il legno della barca rappresenta la salvezza, come la croce per ciascuno di noi. E’ però salvezza se c’è Cristo, perché, se le tempeste della vita ci dovessero attaccare, con Cristo “nella nostra barca”, tutto si calmerebbe. Non dobbiamo quindi dubitare, ma avere fede. E la mano del Signore è sempre pronta a risollevarci se ci troviamo in difficoltà, come successe con Pietro.

Domanda: “Cosa fa l’uomo quando ha paura?”

 

L’uomo ha bisogno di aiuto – L’uomo da solo non può fare nulla, e allora cosa fa?  Grida!

A Mara ha sete e chiede a Mosè: “Che cosa berremo?” E Mose “grida” al Signore che gli fornisce la soluzione. Questo episodio rappresenta anche però l’insoddisfazione, l’insufficienza, l’affannosa ricerca di qualcosa che possa soddisfare l’uomo. Ricordiamo che Gesù così disse alla donna samaritana: “Chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà mai più sete”.

-          Sulle rive del Giordano l’uomo “grida” perché incontra delle difficoltà nelle sue attività e non può più proseguire. Quante volte nella vita ci siamo trovati nelle stesse condizioni! Non solo, ma il lavoratore accanto al Giordano ha ancora altre difficoltà perché viene a trovarsi in una situazione debitoria rispetto ad altri suoi simili (la scure presa in prestito). Ma Dio interviene per mezzo del profeta Eliseo.

-          Sul mar di Galilea infuriano gli elementi e i discepoli scambiano Gesù per un fantasma, “gridando” dalla paura. Anche Pietro “grida” quando sta per affondare. Ma quando Cristo sale nella barca tutto si calma. Quando Gesù è con noi si acquetano tutte le tempeste della vita.

Vorrei però far notare che in tutti gli episodi gli uomini “gridano” perché si trovano in difficoltà: hanno sete, non possono agire come vorrebbero, hanno paura. Ma il Signore interviene in modo miracoloso e soprannaturale, annullando le leggi che Lui stesso ha creato per l’equilibrio dell’universo.

In questi episodi è anche contenuto un invito alla preghiera a Dio, soprattutto quando siamo in difficoltà. L’amore del Signore verso di noi lo fa intervenire in nostro aiuto anche se la nostra fede è debole e talvolta vacilla.

 

Avvengono cose soprannaturali – Infatti:

-          Nel 1° episodio avviene una trasformazione chimica, in base alla quale l’acqua di Mara diviene potabile.

-          Nel 2° episodio avviene un miracolo che annulla le leggi di gravità: un ferro ritorna a galla.

-          Nel 3° episodio avviene ancora l’annullamento delle leggi di gravità, ma avviene anche un miracolo atmosferico e climatico: istantaneamente una tempesta si trasforma in bonaccia.

Sembra assurdo, ma queste cose possono succedere anche a noi se ci confidiamo nel Signore. La nostra natura umana ci porta allo scetticismo o al razionalismo, per cui tutto quanto deriva dalla nostra logica va a detrimento della nostra fede.

Ma oggi l’uomo (a volte anche noi) dimentica troppo spesso e troppo facilmente la potenza di Dio!

Il credente oggi può vivere in modo soprannaturale, se Dio e il suo Spirito viene lasciato operare.

In Filippesi 2:13 leggiamo: “Dio è quel che opera in voi il volere e l’operare, per la sua benevolenza”.

Se quindi l’amore di Dio conduce la nostra vita, Egli ci libererà nelle circostanze più difficili, anche in modo soprannaturale. Un modo per noi lontano dalla logica e dalla ragione.

Possiamo anche “gridare” ed Egli ci risponderà.

“Colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma l’ha dato per tutti noi, come non ci donerà tutte le cose con Lui?”  (Romani 8:32)

Questo è quindi un motivo in più per adorarlo. I tre esempi hanno messo in evidenza tre situazioni di necessità per l’uomo, o per il credente, ma Dio è intervenuto in tutti questi casi in modo completamente diverso dalla mentalità umana.

E lo ha fatto perché è stato spinto dall’amore verso le sue creature e verso i suoi figli.

Ricordiamoci dunque della potenza di Dio!

Adoriamolo col cuore pieno di riconoscenza!

 

Mario Valente

 

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