SALMO 27

SALMO  27

 

Il salmista Davide ci dà alcuni spunti di riflessione, che sono il frullo delle sue esperienze e che possono essere benissimo applicati a noi, credenti del 20" secolo (e tra poco del 21°). Leggiamo allora il Salmo 27:            

Analizzando questa composizione di Davide, possiamo subito notare che essa è suddivisa in 4 strofe:

1) Versetti  1-3 - L'Eterno è luce, salvezza, baluardo.

2) Versetti  4-6 - Il salmista chiede e ricerca la dimora del' Eterno per compiere qualcosa.

3) Versetti 7-10 - lì Signore risponde, e accoglie chi Io ricerca.

4) Versetti 11-14  - Il Signore insegna e guida;  quindi occorre sperare nell'Eterno.

Vediamo un po' più a fondo i pensieri di Davide in questa composizione.

Nella 1' parte egli definisce Dio come luce e come salvezza. Anche noi possiamo esprimerci nello stesso modo: un giorno nella nostra vita è entrata una gran luce (lsaia 9). Ricordiamo Paolo, il cieco nato e tanti altri…. e dopo? Dopo abbiamo ottenuto la salvezza, un dono che non meritavamo, ma che il Signore ci ha dato in virtù del suo amore.

Non solo, ma Dio ci guida e ci custodisce: Davide dice che è lì nostro "baluardo", il baluardo della nostra vita.

Ricordiamo il si­gnificato di questa  parola: è una costruzione poderosa e fortificata per respingere gli attacchi dei nemici, pressoché invalicabile e inaccessibile.

Ma se Dio è il nostro baluardo, noi che siamo suoi figli, non abbiamo più timori o paure di sorta, anche di fronte alle più gravi avversità. "Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi ?" dirà secoli più tardi l'apostolo Paolo scrivendo ai Romani.

E possiamo dire ancora noi oggi come il salmista: "il mio cuore non avrebbe paura" e "anche allora sarei fiducioso".

E' importante questa fiducia nel Signore: nei momenti difficili essa ci dà la forza di proseguire e di essere saldi. Nella nostra vita abbiamo tutti avuto dei periodi difficili, forse li avremo ancora; ma abbiamo una difesa formidabile: la fiducia nel Signore. Ricordiamolo: si forse è importante aver fiducia in se stessi, o nelle persone che ci vogliono bene, ma tutto ciò conta relativamente.

La fiducia più importante è quella riposta nell'Eterno: ecco un me­raviglioso proponimento per il futuro che ci attende!

Nella 2" parte il Salmista fa una richiesta al Signore: non tante richieste come siamo abituati forse a fare noi, ma una sola, estremamente importante: Davide chiede e ricerca di dimorare con l'Eterno, nella "sua casa", dice, tutti i giorni della sua vita. Chiede e ricerca: è importante, perché noi a volte chiediamo senza ricercare e non otteniamo nulla.

Ma cosa significa "ricercare" ? ("Chiedere" è facile da comprendere come significato). Si ricerca qualcosa quando si è sicuri della sua esistenza e della possibilità di trovarla. Se non esistesse questa convinzione, certamente non si ricercherebbe. Ma come si chiama questa convinzione se non fede?  

Davide chiede e ricerca di dimorare nella casa dell'Eterno tutti i giorni della sua vita. Ecco come dovrebbe essere l’esistenza di un figlio di Dio: tutti i giorni, senza intervalli, senza pause, senza interruzioni.

La Scrittura ci insegna che tutti i più grandi uomini di Dio erano completamente e in ogni momento alle complete dipendenze del Signore; essi veramente "dimoravano" nella casa dell'Eterno tutti i giorni della loro vita.

E noi? Che sia questo uno dei nostri obiettivi.

Davide però non si ferma a questa richiesta e a questa ricerca: egli vuole dimorare tutti i giorni col Signore per fare qualcosa: 1°- Ammirare la bellezza dell' Eterno. 2° -  Meditare nel suo tempio.

E noi credenti che siamo radunati, non abbiamo gli stessi scopi? Anche noi ammiriamo l'Eterno per quanto ha fatto per noi, e lo lodiamo.

Anche noi nel raccoglimento di adorazione profonda pensiamo e "meditiamo" su quanto abbiamo ricevuto da Lui.

Possa essere questo il nostro atteggiamento principale, non solo una volta alla settimana, ma, come Davide, tutti i giorni della nostra vita.

Questo atteggiamento, se è sincero, naturalmente sarà premiato; così dice il salmista. Qual è il pre­mio?" La "custodia" del Signore. In un altro Salmo si legge: "Chi dimora nel ritiro dell'Altissimo, alberga all'ombra dell'Onnipotente". Nel salmo che stiamo meditando Davide dice che si sente protetto e custodito dal Signore, il quale lo "nasconderà" nei giorni dell'avversità, lo occulterà, lo metterà in alto al sicuro sopra una roccia inaccessibile…..  

Fratelli, il Signore può fare questo per noi se noi lo ricerchiamo per dimorare con Lui e per lodarlo: che bella promessa! Davide già pregusta questa sua posizione di sicurezza, e allora prorompe in espressioni di allegrezza: "Offrirò sacrifici con giubi­lo, canterò e salmeggerò all'Eterno". Sia questo anche il nostro atteggiamento!

Nella 3'" parte il Salmista denuncia pienamente i pensieri che lo assalgono. La sua figura è estremamente umana e simile alla nostra. In queste parole lo sentiamo molto vicino a noi.... La sua è una preghiera molto intensa e molto commovente: quante volte nella nostra vita, in particolari circostanze ci siamo espressi nello stesso modo verso il Signore? Ci senti­vamo come Davide, piccoli, indifesi, sopraffatti dalle avversità e dalle prove  "Oh, Eterno, ascolta la mia voce, ... abbi pietà di me e rispondimi !" e poi ancora: "non mi lasciare, non mi abbandonare, o Dio della mia salvezza i"

Notiamo però che non è la preghiera di un disperato, di uno che è sconvolto, ma è piuttosto la preghiera di chi è nel pieno della prova ed allora si rivolge con tutte le sue forze al Signore, unica ancora di salvezza, unico appiglio nel vortice delle avversità. In questo grido verso l'Eterno, in questa suprema invocazione è bello l'atteggiamento del salmista: "lo cerco la tua faccia, o Eterno", quasi come colui che richiede un cenno, uno sguardo di amorevole comprensione.

Forse con questi pensieri si espresse il poeta di uno dei cantici della nostra raccolta 'Verso me volgi il tuo volto…..”  

Ma c'è di più:  Davide dimostra chiaramente la sua fede, ed è un prezioso esempio per noi, quando dice: "Quando mio padre e mia madre mi avessero abbandonato, pure l'Eterno mi accoglierà!”.  Quale fiducia!  L'Eterno ci accoglie come il padre attendeva il ritorno del figliuol  prodigo.

Possa essere questa la nostra fiducia per il futuro: possiamo attraversare una prova, possiamo sentirci soli e abbandonati nel nostro dolore: ma il Signore è con noi:  Egli ci accoglierà, come dice Davide.

Nell’ultima parte il salmista rivolge un'altra preghiera all'Eterno:_"Insegnami la tua via" e “guidami per un sentiero diritto”.  Spesso non facciamo questa richiesta al Signore, perché vogliamo seguire la nostra via, il nostro pensiero, e non quello del Signore. A volte chiediamo all'Eterno di aiutarci nella via che ci siamo proposti, e spesso l'Eterno non ci risponde.

"Insegnami la tua via" dice Davide e "guidami per un sentiero diritto” o di giustizia.

Prendiamola come esempio questa preghiera: essa significa riporre tutte le nostre cose alla volontà del Signore, perché Lui solo può tracciare giustamente le vie, il futuro, i destini del Suoi figli, e noi dobbiamo imparare da Lui queste cose.

Non solo, ma Dio deve essere la nostra guida tutti i giorni della nostra vita. E' veramente un buon modello di preghiera.

E' meravigliosa la chiusura della composizione di Davide: "Spera nell'Eterno.  Sii forte, il tuo cuore si rinfranchi; si, spera nell'Eterno !"

 

Fratelli, sia quest’ultimo il nostro versetto chiave nei nostri momenti difficili: la speranza nel Signore ci darà vigore e franchez­za, allontanerà ogni timore, perché il Signore è e sarà con noi !

Lodiamolo e adoriamolo: Egli è veramente il Signore della nostra vita I