GLI SGUARDI
GLI SGUARDI
Se ci soffermassimo a fare un esame retrospettivo di tutti gli anni trascorsi della nostra vita, penso sia giusto considerare quanto siamo stati guardati e protetti dal Signore. Lo sguardo di Dio su di noi è stato in benedizione!
LO SGUARDO DI DIO
Lo sguardo di Dio sugli uomini - Nella nostra raccolta esiste un cantico che si esprime così: “Oh, v’è vita in un guardo di Cristo ch’è in croce ....” Lo sguardo di Cristo, lo sguardo di Dio, hanno una importanza grande per noi.
Dio ci guarda dall’alto della sua immensità e ci vede dappertutto, non possiamo assolutamente sfuggirgli. Il Salmo 66:7 dice, parlando del Signore, “I suoi occhi osservano le nazioni”. Quindi è Dio che guida gli stati e i popoli, non è l’uomo con le sue manovre politiche. Il Signore osserva le nazioni e le collettività umane; la loro storia è nelle sue mani dunque. Ma Dio guarda anche l’uomo singolarmente, Proverbi 5:21 - “Le vie dell’uomo stanno davanti agli occhi dell’Eterno”, quindi ogni nostra attività, ogni nostra azione, ogni cosa compiuta da noi, è sotto gli occhi dell’Eterno. Questo dovrebbe farci riflettere: possiamo nascondere qualcosa agli altri, ma non a Dio. E forse gli uomini sarebbero un po’ diversi se pensassero allo sguardo di Dio su di loro......
Lo sguardo di Dio sugli umili - Il Signore però accompagna il suo sguardo ad alcune condizioni: ad esempio egli guardò “con favore l’offerta di Abele” (Genesi 4:4); in Isaia 66:2 dice “Poserò lo sguardo su colui che è umile”. Più tardi Gesù stesso inizierà il suo ministero pubblico sulla terra dichiarando che sono beati i poveri di Spirito, cioè gli umili; essi sono quindi felici perché lo sguardo benevolo di Dio è su di loro. Pertanto per attirare gli sguardi benefici di Dio occorre essere umili. E anche noi quando ci raduniamo per adorarlo abbassiamo noi stessi ed esaltiamo il suo nome. Notiamo però che l’umiltà è un atteggiamento che dobbiamo manifestare sempre e con tutti quelli che ci circondano, quindi non soltanto nei riguardi di Dio. Solo in questo caso Dio ci potrà guardare in modo benevolo!
Lo sguardo di Dio su chi lo teme, su chi lo ama, sui fedeli, sui giusti - Ma non soltanto verso gli umili il Signore porge il suo occhio, ma anche verso coloro che possiedono altre caratteristiche:
- Salmo 145:20 - “L’Eterno guarda tutti quelli che l’amano”.
- Salmo 33:18 - “L’occhio dell’Eterno è su quelli che lo temono”.
- Salmo 101:6 - “Avrò gli occhi sui fedeli del paese”.
- Salmo 34:15 - “Gli occhi dell’Eterno sono sui giusti”.
Ma tutti quelli che amano il Signore, quelli che lo temono, quelli che hanno fede, quelli che sono stati resi giusti, non sono i credenti? Lo sguardo benevolo del Signore è quindi su di loro: Dio li guarda con favore.
Salvezza e vita eterna - Il Signore manifesta in modo meraviglioso la sua benevolenza: Salmo 41:2 - “L’Eterno lo guarderà e lo manterrà in vita”, e il Salmo 91:16 - “Gli farò vedere la mia salvezza”. Ecco quanto il Signore ci ha dato per mezzo del suo amore.
Durante le prove - Ma anche in circostanze particolari Iddio manifesta benevolenza per i suoi figli: egli li benedice anche durante le prove, Genesi 29:32 - “L’Eterno ha veduta la mia afflizione”. Abbiamo quindi ancora dei grandi motivi di lode a Dio per il suo grande amore per noi; veramente possiamo dire che il suo sguardo benevolo è su di noi.
Sguardi di Cristo in benedizione - La Parola parla anche degli sguardi di Cristo; essi sono spesso di benedizione e, a volte, anche di rimprovero. Di benedizione, quando egli “levati gli occhi al cielo” (Giovanni 17:1) prega il Padre per noi nella preghiera sacerdotale; oppure quando appare a Saulo sulla via di Damasco come una luce sfolgorante, in Atti 9. Ci vengono ancora in mente, a questo proposito, le sue parole “Io sono la luce!”
Sguardo di rimprovero - Ma sguardo anche di rimprovero: verso Pietro che lo aveva appena rinnegato (Luca 22:61); un solo sguardo, ma quante cose voleva significare! Anche noi, nella nostra vita, a volte abbiamo subìto quello sguardo e ci siamo accorti di aver sbagliato. Ma il Signore è sempre pronto a perdonarci: “Mi ami tu?” ci chiede.
IL NOSTRO ATTEGGIAMENTO
Invocazione dello sguardo di Dio - Ringraziamo quindi l’Eterno per il suo sguardo costante su di noi; chi eravamo perché il Signore ci guardasse?
Quindi è giusto invocare lo sguardo di Dio su di noi, anche se non lo meritiamo. La Scrittura riporta sovente delle preghiere di invocazione dello sguardo del Signore, come questa:
- Salmo 141:3 - “O Eterno, guarda l’uscio delle mie labbra” - invocazione affinché il Signore controlli la nostra bocca e tutte le parole che da essa escono.
La pupilla -
- Salmo 17:8 - “Preservami come la pupilla dell’occhio tuo”.
Veramente è per noi una sensazione consolante il fatto di essere accostati alla pupilla dell’occhio di Dio! Proprio noi, che eravamo suoi nemici! Però, per mezzo dell’opera di Cristo, siamo stati l’oggetto delle sue benedizioni e pertanto ci possiamo unire al salmista nel Salmo 32:7 - “Tu mi guarderai da distretta”. Quanto abbiamo bisogno di questo sguardo da parte di Dio!
L’augurio migliore - Infine l’invocazione dello sguardo divino espressa come forma di saluto e di augurio, che usiamo ancora oggi: Numeri 6:24 - “L’Eterno ti benedica e ti guardi” - Oggi abbiamo anche un cantico specifico che riporta queste parole. Questo è l’augurio più bello che noi possiamo rivolgere ad un fratello: cioè egli possa essere veramente l’oggetto degli sguardi benevoli del Signore!
IL NOSTRO SGUARDO
Dove guardiamo noi? - A questo punto, dopo aver considerato lo sguardo di Dio, viene quasi naturale chiederci: e noi dove guardiamo? Dove guarda l’uomo?
E’ chiaro che nello sguardo dell’uomo c’è da intendere tutto: i suoi pensieri, i suoi intendimenti. Sappiamo che gli sguardi del mondo non sono purtroppo rivolti verso Dio, ma in altre direzioni molto diverse.
Ma noi credenti verso chi abbiamo lo sguardo?
- Luca 2:30 - “Gli occhi miei hanno veduta la tua salvezza”, così diceva Simeone ispirato dallo Spirito Santo, come dice la Parola. Ma in questo modo possiamo esprimerci anche noi che abbiamo creduto del Signore! Infatti in Giovanni 19:37 è detto “Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto”, e questo è quanto ogni vero cristiano ha fatto nel momento della conversione.
Occorre la nuova nascita per “vedere il regno di Dio”, così dice Gesù a Nicodemo in Giovanni 3:3.
Solo Gesù - L’apostolo Paolo diceva ancora che Cristo viveva in lui, ossia tutti gli obiettivi della sua vita erano incentrati su Cristo. E ci viene in mente il momento finale della trasfigurazione (Marco 9:8), quando Pietro, Giacomo e Giovanni non videro altri se non Gesù tutto solo! Anche noi credenti di oggi dovremmo avere la stessa visione nella nostra vita: Gesù soltanto!
I “cieli aperti” - Pensiamo ancora al primo martire cristiano Stefano (Atti 7:55-56), pochi istanti prima di morire egli vide i cieli aperti e la gloria di Dio! Ma noi oggi come possiamo vedere le stesse cose? Come possiamo, immersi come siamo in un mondo convulso, vedere la gloria di Dio e quei cieli che ci attendono aperti? In Ebrei 11:1 è scritto: “La fede è dimostrazione di cose che non si vedono”. Per fede dunque.
Il rapimento della chiesa - E la fede porta alla speranza, una speranza certa nell’esaudimento delle promesse del Signore. Allora, come è scritto in Matteo 24:30 “Vedremo il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole”; saremo quindi protagonisti nel momento del ritorno di Cristo e nel rapimento della Chiesa.
L’intercessione - Però già oggi, esaminando le benedizioni di cui il Signore ci fa oggetto, noi possiamo “Vedere il Figlio dell’uomo sedere alla destra della potenza” (Matteo 26:64). Egli si trova in questa posizione per intercedere per noi, per presentare a Dio le nostre richieste, per esercitare la sua funzione di nostro avvocato difensore.
“A faccia a faccia” - E un giorno, forse non più tanto lontano ormai, vedremo come vide Giovanni (Apocalisse 21:1) “un nuovo cielo e nuova terra”, e allora la nostra gioia sarà eterna alla presenza del Signore.
Lo vedremo finalmente a faccia a faccia, come dice Apocalisse 22:4 “Vedranno la sua faccia”.
Lo sguardo della fede - Anche il nostro sguardo dunque ha un certo valore per noi oggi. E’ lo sguardo della nostra fede, domani sarà lo sguardo nella realtà della contemplazione eterna di Dio.
INCROCIO DI SGUARDI
L’incrocio degli sguardi - Gli sguardi: quello benedicente di Dio verso i suoi figli e giudicante verso tutti gli altri uomini; sguardo al quale nessuno può sfuggire. E il nostro sguardo forse ancora tanto incerto ed offuscato dai nostri limiti umani e condizionato dalla nostra piccola fede.....
I nostri sguardi possano incrociarsi con quelli del Signore, in una atmosfera di lode verso di Lui!
UNA RIFLESSIONE
“Che cos’è l’uomo?” - Un’altra cosa ancora ci deve far riflettere: nel Salmo 144:3 il salmista Davide si chiedeva “Che cos’è l’uomo che tu ne abbia cura?” Cosa siamo dunque noi da attirare lo sguardo del Signore? Nulla, assolutamente nulla..... Eppure il Signore ci guarda, ci ha guardati e ci guarderà ancora con amore e benevolenza!
Per questo dobbiamo esprimergli tutta la nostra profonda riconoscenza!