TORNO SUBITO

Avevo fretta e speravo di sbrigarmi presto al negozio che avevo cercato per ore. Ma arrivato alla porta, vi trovo un cartello appeso: “Torno subito”. Sarà stato “subito” per il negoziante, ma per me l’attesa fu abbastanza lunga e snervante. 

Alla fine del tempo che Gesù passò fra gli uomini, i suoi discepoli lo videro salire in cielo davanti ai loro occhi, con la promessa che sarebbe rimasto in modo invisibile fra loro e che sarebbe tornato allo stesso modo in cui l’avevano visto salire al cielo. (Atti 1)
Da allora ad oggi son passati duemila anni; per noi un tempo lunghissimo, a volte un’attesa snervante nel vedere le cose peggiorare nel mondo, ma Egli non tarda l’adempimento della sua promessa, piuttosto desidera che quante più persone possibili vengano alla salvezza e conoscano Dio.

Sei tu fra coloro che conoscano già il Signore Gesù, che lo aspettano con gioia e che lo servono nell’attesa, oppure sei fra coloro che ancora non conoscono il messaggio della Buona Notizia che Gesù ci ha recato attraverso la sua morte e resurrezione?
Già dai tempi apostolici c’erano coloro che ridicolizzavano i cristiani poiché la promessa del ritorno di Gesù non si era ancora avverata. Ma i veri credenti non hanno da aspettare che Cristo torni per godere della sua presenza, poiché Egli ha anche promesso di essere con noi fino alla fine dei secoli. Possiamo stare tranquilli che Egli tornerà presto per aggiustare tutte le cose. Nelle ultime parole della Sacra Bibbia Gesù riafferma al vecchio discepolo Giovanni:
“Ecco, sto per venire. Beato chi custodisce le parole della profezia di questo libro” (Apocalisse 22:6).
Che tu ed io possiamo essere fra questi beati, cioè felici nell’attesa del Suo ritorno.
Giuseppe Cappalonga

TORNERÒ

Di tutte le parole che il Signore Gesù pronunciò durante la sua vita terrena, forse quest’unica parolina “Tornerò” (Giovanni 14:3) è quella che dovrebbe farci riflettere di più.

Gesù disse questa parola ai suoi amici in un triste contesto, quando li stava preparando alla sua ormai prossima morte. Sarebbero stati tristi senza di Lui, avrebbero sentito la sua mancanza, ma Egli sarebbe tornato in vita. E così fu; dopo tre giorni che giaceva nella tomba, essi lo rividero vivente. Sarebbe partito ancora in mezzo ad una nuvola davanti ai loro occhi, ma la parola era sempre la stessa, “tornerò”. Le ultime parole della Bibbia riportano con forza questa promessa “Sì, vengo presto!” (Apocalisse 21:20).

La promessa del ritorno di Gesù è stata nei secoli sorgente di speranza e conforto per i credenti oppure causa di tristezza e paura per gli increduli. Per molti è stata anche un motivo di ridicolizzare la Parola di Dio, chiedendo “Dov’è la promessa della sua venuta?... tutte le cose continuano come dal principio della creazione” (2 Pietro 3:4).

Non so se tu sei fra coloro che credono in Cristo e quindi questa promessa dovrebbe riempirti di gioia, sapendo che la sua venuta metterà tutto a posto e metterà fine ad ogni sorta di ingiustizia e malvagità. O forse tu non credi ancora e il pensiero di incontrarLo ti riempie di paura. Sappi che Egli è venuto per liberarci dalla paura che ci tiene schiavi a causa del peccato. Egli è morto e risorto per farci tornare a Dio e vivere in armonia ed amicizia con Lui.

So bene che oggi come allora ci sono anche di quelli che deridono la Parola di Dio, le sue promesse e coloro che le seguono. L’apostolo Pietro invita costoro a riflettere e a non dimenticare che già una volta Dio è intervenuto nella storia del mondo, sia nella distruzione della terra per mezzo del Diluvio, sia - e questa ancora più importante - nella vita, nelle opere e nella risurrezione del suo Figlio Gesù.

TORNERÒ! Che effetto fa questa parola nella tua vita? Lo aspetti con gioia come aspetti il ritorno di una persona cara partita per un viaggio lontano o lo temi come un nemico che ha minacciato di tornare a vendicarsi?

Dalla risposta a questa domanda molto dipende nella tua vita e soprattutto nell’eternità.

Giuseppe Cappalonga

INAFFONDABILE TITANIC

La tragedia della grande nave Titanic ha molto da insegnare all’umanità orgogliosa dei suoi risultati e delle sue conquiste. Tutto splendeva in quella nave, c’erano posate d’argento nel ristorante, sale da ballo, aria di festa ed allegria, i sogni realizzati di risparmi sudati. Ma la morte era in agguato!

Quante persone hanno tanto, molto, forse troppo nella vita, eppure sono privi della cosa più importante, essenziale, la scialuppa di salvataggio! La Parola di Dio ci dice di godere la vita con le belle cose che Dio ci ha dato, ma prima di tutto abbiamo bisogno della salvezza che Gesù a caro prezzo, il suo sangue prezioso, è venuto a portarci con la sua morte e risurrezione. Senza quella, saremo come in una meravigliosa Titanic, ma senza scialuppa di salvataggio!

Come si può affrontare un viaggio nei grandi mari senza alcuna precauzione; come si può affrontare la vita, per non parlare dell’eternità, disinteressandosi della grande scialuppa di salvataggio che Dio ci ha procurata in Cristo? Perchè rischiare? La Parola di Dio ci mette anche in guardia con domande ben definite:
“Che cosa farete voi quando verrà la fine?” (Geremia 5:31), oppure:
“Preparati... ad incontrare il tuo Dio” (Amos 4:12).
E sappiamo bene come la fine è sempre in agguato in un modo o nell’altro e senz’altro verrà.
Il Nuovo Testamento ci dà la Buona Notizia che la Persona e l’opera del Signore Gesù sono la base della salvezza spirituale ed eterna che noi tutti abbiamo bisogno. Con essa e con un rapporto con Dio potremo affermare di
“Afferrare la speranza... la teniamo come un’ancora dell’anima, sicura e ferma...” (Ebrei 6:19) e con quest’ancora di salvezza affronteremo i mari e le tempeste della vita, sicuri che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore di Dio.

Giuseppe Cappalonga

VITA DA SUPERMERCATO

Francesco De Gregori, famoso cantautore italiano, ha detto:

“La vita dell’uomo è come un supermercato: all’inizio ti sembra di poter prendere tutto quello che vuoi, ma alla fine, quando arrivi in prossimità della cassa, ti accorgi che tutto quello che hai nel carrello va pagato”.
Cosa stai accumulando nel carrello della tua vita? Nel mese di novembre siamo soliti visitare le tombe dei nostri cari e se riflettiamo un attimo ci accorgeremo che la vita si riduce ad un cumulo di polvere! Ma la grande meraviglia che il Signore Gesù ci ha rivelato è che quella tomba non è la fine. Leggiamo nella lettere agli Ebrei, 9.27, nella Bibbia, che “è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio”.
Il giudizio di Dio implica un resoconto del nostro operato e se penso a quel giorno so che io non potrei, come del resto nessun altro potrebbe, reggere alla presenza di Dio con le mie forze: il messaggio del Vangelo è che Gesù è venuto vicino a noi e ci ha detto: “Pago io” e sulla croce scontò la mia condanna.
Gesù sa che la morte non è la fine e in questo periodo di grazia il suo amore che lo portò alla croce per salvare i peccatori, è pronto ad accogliere quanti vanno a Lui con il proprio carrello pieno di peccati.
Non so se tu ti trovi ancora all’inizio del tuo giro al supermercato e ti sembra di poter aver tutto gratis, che Dio non vede nulla e non dovrai mai render conto... l’ammonimento di Dio è: “Rallegrati pure o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il cuor tuo.... ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza prima che vengano i cattivi giorni e gli anni dei quali dirai: -Io non ci ho più alcun piacere-”. O forse tu sei già verso la fine del tuo giro e intravedi la cassa... che inesorabilmente ti aspetta: invoca il nome di Gesù, chiedi il suo aiuto, accetta il suo perdono che Egli ha acquistato per te alla croce e con Lui, come Lui, trionferai sulla morte stessa!

Giuseppe Cappalonga

SONO STANCO

Dopo una giornata di lavoro è normale sentirsi stanchi e sprofondare su una poltrona, in una vasca d’acqua calda o semplicemente su un letto a dormire.

Un giorno in cui mi sentivo particolarmente stressato avevo preso un giorno di ferie per stare a casa. Non feci nulla durante tutta la giornata. E alla fine ero ancora stanco. Vedendomi tutto il giorno sdraiato sul divano ad oziare, mio figlio esclamò: “Ma papà, come puoi essere ancora stanco se non hai lavorato per tutto il giorno?” Egli associava la stanchezza alla fatica del lavoro. Ma tu ed io sappiamo bene come si può essere stanchi anche senza affaticarsi.

Esiste anche una stanchezza morale ed una stanchezza spirituale. Spesso queste ti portano a un vero e proprio esaurimento di energie e ti lasciano stanco di cercare invano delle risposte, stanco di continuare per la stessa strada, stanco e stufo della vita in generale. Dove trovare un vero riposo?

Le parole del Signore Gesù echeggiano attraverso i secoli e ci raggiungono fresche come se Egli le avesse pronunciate or ora apposta per noi, per me e per te che siamo ancora stanchi:
“Venite a me, voi tutti che siete stanchi ed oppressi, e io vi darò riposo; prendete su di voi il mio giogo... e voi troverete riposo alle anime vostre” (Matteo 11:28).
L’invito è ancora valido nel terzo millennio; la promessa è certa come il sorgere dell’alba; e vi sono ancora uomini, donne, giovani e vecchi che in un modo o nell’altro, per un motivo o l’altro sono ancora stanchi. La stanchezza fisica, morale e spirituale sono conseguenze dell’allontanamento dell’uomo dai principi di Dio, dalle vie del Creatore e solo un ritorno a Lui attraverso una relazione di amicizia con Gesù riporterà quella serenità, quella calma, quella fiducia che il nostro cuore disperatamente desidera.

Nel corso dei secoli molti sono venuti a Lui carichi dei loro pesi, problemi, peccati e hanno ricominciato una vita diversa, cambiata grazie al nuovo ‘peso’ ricevuto da Gesù. Egli parla infatti di un giogo a cui sottostare per camminare con Lui. Sono ormai quasi 30 anni che conosco Gesù e sono arrivato alla conclusione che non avremo mai riposo finché non crolliamo sotto il peso del suo amore per noi!
G. Cappalonga