10 MOTIVI PER NON LAVARSI MAI!

1. Da piccolo mi costringevano a lavarmi.
2. Quelli che si lavano sono ipocriti. Pensano di essere più puliti degli altri.
3. Ci sono così tanti tipi di sapone che non riesco a decidere quale sia quello giusto.
4. Prima mi lavavo, ma è diventata una noia. Quindi ho smesso.
5. Mi lavo ancora nelle occasioni speciali, come Natale e Pasqua.
6. Nessuno dei miei amici si lava.
7. Sono ancora giovane. Quando sarò più vecchio e un po' più sporco, allora, forse, comincerò a lavarmi.
8. veramente non ho tempo.
9. Il bagno non è mai abbastanza caldo.
10. A quelli che producono il sapone, interessano solo i tuoi soldi.

Per quanto assurdi possano sembrare questi pensieri, sono gli stessi che molti adducono per non interessarsi alla “pulizia” interiore. Per questa, ci vuole molto più che acqua e sapone.
Nella Parola di Dio leggiamo che il “sangue di Gesù... ci purifica da ogni peccato” (1 Giovanni 1:7). Infatti Gesù, l’unica persona immacolata al mondo, senza macchia alcuna di peccato, è venuto per distruggere il peccato attraverso la sua morte e risurrezione.
Noi tutti siamo “sporchi” davanti a Dio e non possiamo fare a meno del Signore Gesù e della sua amicizia, se vogliamo presentarci davanti a Dio puliti per vivere con Lui in eterno. Non lasciarti influenzare da quanti avanzano motivi o scuse che certo non reggeranno davanti ad un esame serio della faccenda. Avvicinati invece a Gesù con un cuore pentito ed Egli ti farà un bel bagno rigeneratore con acqua pura e tu sarai come nuovo! La Parola di Dio è l’acqua pura che Dio usa per farci capire il nostro bisogno e offrirci il rimedio in Cristo. Procuratene una copia o scrivici e ti manderemo volentieri un Nuovo Testamento.

Giuseppe Cappalonga

IL LATTE VERSATO

Inutile piangervi sopra - dice un famoso proverbio! Il latte versato non tornerà nella sua pentola, né si può tornare indietro col tempo. Mi è successo in questi giorni, mentre preparavo la colazione ai miei figli: è bastato un attimo di distrazione ed il latte è bollito, riversandosi tutto sulla cucina! La lezione era chiara: quando si tratta di latte sul fuoco, non devo fare altre cose! 

L’apostolo Paolo era un uomo che aveva ottenuto numerosi successi ed altrettanti fallimenti nella sua vita, tanto da raggiungere i vertici del potere e allo stesso tempo autodefinirsi “il primo dei peccatori” (1 Timoteo 1:15). Quando ormai prevedeva la sua prossima “partenza” definitiva da questa terra, egli poteva ancora guardare avanti facendo una sola cosa e su quella concentrandosi con tutte le sue forze:
“...una cosa faccio: dimenticando le cose che mi stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta...” (Filippesi 3:13).
La mèta per Paolo era di raggiungere il Suo Signore che lo aveva chiamato e a Cui la sua vita era stata dedicata fin dal primo incontro sulla via di Damasco.
Non so a che punto della vita tu ti trovi in questo momento; non so cosa ti lasci dietro le spalle, forse gloria ed onori, forse tanto rimorso per “molto latte versato”. E’ inutile piangere per il tempo che passa o per il “latte versato”, ma anche tu puoi fare “una cosa”: concentrati sul Signore Gesù, accetta il suo perdono e corri verso la mèta che ti sta davanti: Gesù che ti attende a braccia aperte.
Volgi lo sguardo a Cristo,
contempla la Sua Bontà
e le cose del mondo
non le cercherai più
alla luce di tal santità!

Giuseppe Cappalonga

L’APPUNTAMENTO

Quanti appuntamenti nella vita di stress di ogni giorno! 

Meno male che abbiamo calendari ed agende per ricordarceli! Alcuni appuntamenti sono inevitabili, altri di lavoro, altri di piaceri sia leciti che illeciti.
Un appuntamento mancato è segno di poca stima nei confronti dell’altra persona e forse anche segno di poca organizzazione da parte di chi non si presenta. E’ bello sapere che con Dio non c’è bisogno di un appuntamento particolare, ma che Egli è disposto ad accoglierci in qualsiasi momento per intrattenersi con noi ed ascoltare le nostre richieste o apprezzare i nostri ringraziamenti.

Allo stesso tempo però, quando una cosa si può fare in qualsiasi momento noi uomini distratti come siamo, tendiamo a rimandarla e spesso all’infinito! Per questo il Salmista pregava: “O SIGNORE, al mattino tu ascolti la mia voce, al mattino ti offro la mia preghiera” (Salmo 5:3).
Ognuno di noi dovrebbe prendere la sana abitudine di rivolgersi al Signore in preghiera ogni mattino, aprendo anche la Parola di Dio, la Sacra Bibbia, per ascoltare la Sua Voce! Perfino l’Uomo con la U maiuscola, il Signore Gesù stesso si alzava presto la mattina per un tempo di dolce comunione col Suo Padre Celeste (Marco 1:35). Prendiamo esempio da Lui poiché di certo noi ne abbiamo molto più bisogno!

Stiamo bene attenti agli appuntamenti che prendiamo. E prepariamoci per quelli che non possiamo fare a meno di affrontare, fra cui l’ultimo appuntamento con la morte! Per potere vivere bene abbiamo bisogno di aver vinto la morte (e il giudizio con essa!) che ci aspetta all’orizzonte. E Gesù l’ha vinta per noi per mezzo della Sua morte e risurrezione per i nostri peccati. La vita ci è data per avere l’incontro con Gesù Cristo che ci mette in contatto col Dio dell’eternità che guiderà ogni passo nelle Sue vie. Qualcuno ha ben detto: “Se sei troppo occupato da non poter pregare, tu sei troppo occupato!”
Giuseppe Cappalonga

 

LACRIME AL SEPOLCRO

La morte di Gesù, come ogni morte, ha causato lacrime e tristezza. Una delle sue discepole, Maria, “se ne stava vicino al sepolcro a piangere. Mentre piangeva...” (Vangelo di Giovanni 20:11) due angeli le dissero: “Donna perché piangi?”

Quante lacrime nel nostro mondo: lacrime di dolore, lacrime di rimorso, lacrime di pentimento, lacrime di gioia! Esistono anche le lacrime per le cipolle e le lacrime di coccodrillo. Dio distingue l’intimo del nostro cuore e discerne ogni goccia che riga il nostro viso.
La storia della Pasqua cristiana, della morte e della risurrezione di Gesù ci presenta lacrime di dolore nella persona di Maria ai piedi della croce, lacrime di pentimento nel discepolo Pietro che ha rinnegato il suo Signore, lacrime di coccodrillo in Giuda che si pente per aver venduto il suo Maestro, lacrime di confusione in Maria Maddalena al sepolcro e lacrime di gioia allorché i discepoli rivedono Gesù vivente e vincitore sulla morte.
Il Salmista immagina Dio con un registro ed un otre in cui vengono annotate e raccolte tutte le lacrime versate: “Tu conti i passi della mia vita errante; raccogli le mie lacrime nell’otre tuo; non le registri forse nel tuo libro” (Salmo 58:6). Perché piangi oggi tu?
Possa la realtà del Cristo Risorto infondere nuova speranza nella tua vita e fiducia per la tua fede. Confida a Lui ogni tuo dolore, ogni sofferenza ed ogni motivo di pianto. Anch’Egli ha pianto e conosce bene la sofferenza, poiché è stato familiare col patire. Gesù pianse per la morte di un caro amico, nel contemplare una città ribelle, nel soffrire la morte per i nostri peccati. Ma il giorno viene in cui “Dio asciugherà ogni lacrime dai loro occhi” (Apocalisse 21:4).
Possano le tue lacrime di dolore essere trasformate presto in lacrime di gioia, nel contemplare la salvezza procurataci alla croce!

Giuseppe Cappalonga

LA CASSAFORTE

Di solito si trova nelle banche. Molti alberghi ne possiedono una per garantire la massima sicurezza degli oggetti di valore dei clienti, ma ogni casa può possederne una anche di modeste dimensioni. I miei figli adolescenti ne hanno comprato una piccolina per nascondere i loro risparmi e soprattutto i loro messaggi segreti. 

Cosa terresti tu in una cassaforte, oro, gioielli, soldi, valori? Quello che di solito teniamo lì dentro è ciò che apprezziamo di più. L’apostolo Pietro parla di qualcosa “ben più preziosa dell’oro”, la vostra fede (1 Pietro 1:7).
La fede non è qualcosa che si può vedere, poiché essa interessa l’intimo della persona umana nel proprio rapporto con il suo Dio. E’ vero che essa può e deve essere manifestata nella vita di ogni giorno, ma è altrettanto vero che essa può anche essere imitata ed è possibile credere a parole o fare certi riti, ma col cuore essere lontani da Dio.
Inoltre la vera fede non è da tenere in una cassaforte, lontana da sguardi indiscreti o da ladri malintenzionati, poiché essa non può essere rapita. La vera fede che si basa sulla parola di Dio e abbraccia il dono d’amore del Figlio di Dio per i nostri peccati, va condivisa con altri poveri peccatori, affinché anch’essi possano arricchirsi di tesori spirituali.
Dove trovare la vera fede oggi? Perfino Gesù stesso disse che a volte sarebbe stato molto difficile trovarla in un mondo che rifiuta di umiliarsi davanti al suo creatore. Io posso dire di averla trovata, non in una religione o in un rito o in una chiesa particolare, ma in una Persona che mi ha amato fino al punto di dare la sua vita per me. Con l’apostolo Paolo posso dire:
“La vita che vivo ora la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Galati 2:20).
La vera fede implica una vita di amore, fiducia, speranza, gioia, sacrificio insieme al Signore Gesù che desidera dimorare nel nostro cuore che è come la cassaforte della nostra vita. “Dov’è il tuo tesoro lì sarà anche il tuo cuore il tuo cuore” (Matteo 6:21). Se lasci che il Signore Gesù viva nel tuo cuore e nella tua vita, Egli sarà una ricchezza che non delude, che non può sfuggirti e che ti darà tutta la forza necessaria al momento opportuno.

Giuseppe Cappalonga