UN INVITO DA NON RIFIUTARE

Da ore cercavamo invano un posto di ristoro in un paesino sperduto, quando un’insegna attirò la nostra attenzione con un invito attraente: Bibite fresche!

Anche la parola di Dio ha simili inviti per noi uomini. Il profeta Isaia (55,1-3) proclamava: “O voi tutti che siete assetati, venite alle acque!” e stranamente continuava “e voi che non avete denaro , comprate, mangiate! Venite, comprate senza pagare, vino e latte!”
Chi rifiuterebbe un simile invito? Questo ci ricorda che le cose che rendono veramente felici non possono essere comprate.

Anche Gesù faceva simili inviti e dava ampia evidenza, con vari prodigi, di poter soddisfare la fame sia fisica che spirituale delle persone. Eppure molti, ben comprendendo di quale cibo Dio parla, si tirano indietro.

Subito dopo queste parole, Isaia confronta il popolo con un dolce rimprovero, interrogandolo sui motivi del suo comportamento:
“Perchè spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia?”
Il mondo materialista ci insegna a spendere per mille cose che in realtà poi non servono e noi abbiamo superato i nostri maestri facendo debiti per comprare cose di cui potremmo far a meno! Queste parole ci insegnano che le cose che possono comprarsi non soddisfano veramente.

Infine abbiamo un’ammonizione: “Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, e l’anima vostra godrà di cibi succulenti! Inclinate l’orecchio, e venite ame; ascoltate, e l’anima vostra vivrà; io fermerò con voi un patto eterno...”
Gesù è la Parola di Dio che infonde vita vera, e il suo sangue, più prezioso di tutto l’oro del mondo, versato alla croce ha assicurato per chiunque lo ascolta e lo segue una eredità gloriosa.

Sei hai sete di vita vera, non spendere per cercare invano ciò che Dio ti offre oggi gratuitamente, ma bevi e dissetati dal Signore Gesù.

INSEPARABILE COMPAGNA.. DI VIAGGIO

Da quando è entrata a far parte della mia vita, non potrei più farne a meno! Non mi riferisco a una persona, ma alla mia agendina tascabile dove trascrivo i miei appuntamenti, incontri e impegni. Mi pianifica le giornate e allo stesso tempo mi semplifica la vita, evitando corse inutili o doppi impegni.

Sapere da dove si viene, cosa si fa oggi e dove si andrà domani, sono esigenze comuni a noi tutti. Siamo condizionati dal tempo e dallo spazio e la cosa migliore che possiamo fare è quella di regolare le ore e i minuti a nostra disposizione. Il consiglio dell’apostolo Paolo è: “Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi” (Efesini 5:16).

Il giusto uso del tempo implica una presa di coscienza del meraviglioso dono a noi elargito e un corretto utilizzo della nostra vita. Il tempo è l’occasione che Dio ci dà per potere tornare a Lui, per questo Egli ci parla una, due, e tre volte; ci tende le mani, ci sussurra nei momenti di gioia, come anche ci urla nel dolore e nella sofferenza per farci comprendere il nostro bisogno di Lui.

Cosa hai scritto nella tua agenda, nella tua vita? C’è un appuntamento con la morte al quale nessuno di noi potrà sfuggire, “dopo di che viene il giudizio” (Lettera agli Ebrei 9:27). E Gesù ci ammonisce di un giudizio e di una condanna eterni lontani dalla beata presenza di Dio se oggi, mentre possiamo ascoltare il suo invito, noi induriamo il collo e continuiamo imperterriti per la nostra strada.

L’agendina ci indica la via per il tempo, ma la Parola di Dio ci indica la Via all’eternità. Per questo l’autore della lettera agli Ebrei, fra le altre cose afferma: “È terribile cadere nelle mani del Dio vivente”, chiede: “Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza?”, e invita: “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori” (Ebrei 10:31; 2:3; 3:15).

Giuseppe Cappalonga

 

IL MILLENNIO

Sia alla tv che nei luoghi di lavoro più comuni la discussione è abbastanza accesa: l’anno 2000 ci ha immessi nel nuovo (terzo) millennio o nell’ultimo anno del vecchio (secondo)? Il terzo millennio comincia con l’anno duemila o con l’anno duemila e uno?

Mentre lasciamo ai più sapienti l’ardua sentenza, penso che Dio, davanti a tali discorsi, si faccia una grande risata! Per Lui, ci ammonisce l’apostolo Pietro nella sua seconda lettera 3:8, “un giorno è come mille anni e mille anni sono come un giorno”. Fra tutte le cose che Pietro aveva detto, egli dichiara che questo fatto dell’eternità di Dio rispetto alla nullità del nostro tempo era l’unica cosa che non dovevano dimenticare.
Visti dalla prospettiva di Dio, le nostre sofferenze o le nostre gioie assumono un altro aspetto. Finiranno sia le une che le altre, e quindi non dobbiamo rattristarci o rallegrarci più del necessario. Anche quando sembra che il tempo non passi mai, o quando il tempo voli, afferriamo l’eternità che ci viene offerta in Cristo Gesù e sapremo discernere bene il tempo a nostra disposizione. Qualcuno ha ben detto che “una rosa dura solo un giorno, ma oh la gioia che essa reca! Così anche la vita non va misurata in giorni, mesi ed anni ma dal bene che essa sa costruire”.
Che Dio ci dia di costruire con Lui al nostro fianco, perché solo così la nostra vita avrà un vero valore eterno.

Giuseppe Cappalonga

VENTI DI GUERRA, FIUMI DI GIOIA

Nonostante varie ottimistiche previsioni, gli ultimi anni hanno riservato venti di guerra in varie parti del pianeta. E alla guerra seguono miseria, distruzione, paura del futuro. La terra è sconvolta, i popoli tremano, le armi minacciano. La gioia è lontana dal viso e dalle vite delle persone, ma anche in quei momenti esiste una forza segreta, un rifugio sicuro, una gioia ineffabile.

Il Salmo 46 nella Bibbia ci parla di eventi sconvolgenti: terremoti, maremoti, guerre. Fra le sue righe, tuttavia, intravediamo anche la possibilità di aiuto, forza, sicurezza e gioia. “C’è un fiume, i cui ruscelli rallegrano la città di Dio, il luogo santo della dimora dell’Altissimo”.

Dalla sua santa dimora, Dio scende in mezzo a noi, Dio parla, Dio agisce. Lascio a te di procurarti una Sacra Bibbia e cercare questo Salmo che comincia con le parole “Dio è per noi un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà”. Quando i venti di guerra soffiano portando con sé la paura di vivere, attingi al fiume della gioia che Dio dà a chiunque si avvicina a Lui con fede.

Ognuno di noi è in guerra con Dio poiché abbiamo scelto di seguire le nostre vie, ma Egli è sceso in mezzo a noi nella Persona di Gesù, ha vissuto per un tempo fra noi, è morto per riconciliarci con Sé e chi ascolta la Sua Parola torna a godere della Sua meravigliosa amicizia e della Sua pace profonda anche in un mondo di guerra.

La miseria delle guerre purtroppo continuerà fino alla fine dell’età presente, ma allo stesso tempo non si esaurirà di certo la fonte di benedizione che Dio offre gratuitamente:
“Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita” (Apocalisse 22:17).

GUERRA E PACE

Gli ultimi decenni ci avevano offerto l’illusione di una aurora millenniale di fraternità alle porte. Il prossimo millennio dietro l’angolo aveva ridato a molti quei sogni e quelle speranze di pace fra gli uomini che due guerre mondiali avevano cancellato dal pensiero umano.

La filosofia umana ci presentava l’uomo migliorato sotto molti aspetti, il progresso industriale prima e quello tecnologico-scientifico in seguito ci hanno spinto a credere che le risposte agli interrogativi più pressanti dell’esistenza umana sarebbero presto arrivate dalla scienza. Finché non siamo stati confrontati da nuovi conflitti nazionali a pochi chilometri da noi e ancora una volta la generazione presente, come tutte quelle prima di essa, deve rendersi conto che “il cuore dell’uomo è insanabilmente maligno”, (La Bibbia, Geremia 17.9) che “non c’è pace per gli empi” (Isaia 48.22).

Uno dei titoli del Signore Gesù, il promesso Messia e Liberatore, è appunto IL PRINCIPE DELLA PACE e tutti questi avvenimenti nel mondo non fanno che riportarci alla realtà basilare che l’uomo senza pace con Dio non può avere pace con i suoi simili! Il messaggio degli apostoli era chiaro e forte “Cristo è la nostre PACE” (Efesini 2.14), quella pace che non dipende dalle circostanze felici né può essere tolta via dalle circostanze avverse.
Guardando sulla città di Gerusalemme, Gesù fu mosso a compassione per tutti i suoi abitanti ed esclamò delle parole che rispecchiano ancora i sentimenti di Dio verso chi cerca PACE altrove:
“Oh, se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto agli occhi tuoi...” (Luca 19.42).
Se tu cerchi la vera pace guarda a Gesù morto per te e risorto dalla morte, perché non esiste vera pace senza di Lui.
Non lasciarti trascinare dai pensieri di pace del mondo, ma accetta il segreto della pace secondo la Parola di Dio:
“A colui che è fermo nei suoi sentimenti Tu conservi la pace, la pace perché in Te confida” (Isaia 26.3).

Giuseppe Cappalonga