L’APPETITO VIEN MANGIANDO

Ci sono cose nella vita che vanno fatte anche quando non se ne ha tanta voglia. In alcuni paesi si usa imbandire la tavola piena di cibi e quasi forzare i parenti di una persona deceduta, a prendere del cibo anche controvoglia. Questo per evitare che essi, abbattuti dal dolore morale possano anche essere sopraffatti fisicamente.

Non solo nel cibo, ma anche in tante altre cose “l’appetito vien mangiando!” trovando gusto col passare del tempo. Ricordo ancora gli incubi quando cercavo di prendere la patente ed imparare a guidare era una fatica enorme. Ma poi, col passar del tempo e con la pratica, tutto divenne più facile e divertente.

Tutte le cose che sono utili nella vita richiedono del tempo per abituarsi, ma prendere una buona abitudine porterà frutti positivi. Da piccolo, il Signore Gesù aveva la sana abitudine di recarsi con i genitori regolarmente a lodare Dio insieme ad altri. A volte per i miei figli tale usanza è proprio un peso che non riescono a capire, come per molti adulti il pensare a Dio, leggere la Bibbia, pregare, sono cose quasi inutili ed irrilevanti per la loro vita. Una volta lo erano pure per me poiché non vedevo un riscontro pratico nella vita di ogni giorno. Ma adesso posso dire che essi sono il cibo per la mia anima, che non potrei farne a meno. La Parola di Dio ci parla delle Scritture come del latte per i neonati e del cibo sodo per gli adulti.

Se non hai appetito per queste cose, comincia a piccole dosi e vedrai che “l’appetito vien mangiando”, man mano che gusterai la bontà di Dio nei tuoi confronti. Ascolta come si esprime l’Apostolo Pietro nella sua prima lettera (cap.1:23 e seguenti):
“Siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio. Infatti -Ogni carne è come l’erba, e ogni sua gloria come il fiore dell’erba. L’erba diventa secca e il fiore cade; ma la parola del Signore rimane in eterno- E questa è la parola della Buona Notizia che vi è stata annunziata... come bambini appena nati, desiderate il puro latte spirituale, perchè con esso cresciate per la salvezza, se davvero avete gustato che il Signore è buono”.

Giuseppe Cappalonga

ANNO NUOVO... ANCORA UNA VOLTA!

Un altro anno va via ed uno nuovo ne comincia: paure ed ansie di cose che vorremmo non fossero mai successe ci stanno alle spalle; e davanti a noi gioie ed aspettative di cose che speriamo si avverino. Il tempo corrode tutto, cambia, distrugge, ed anche quando guarisce di certo lascia le sue ferite. Fermiamoci a meditare sulle parole di Gesù: “Io sono il primo e l’ultimo, il principio e la fine, l’alfa e l’0mega” -cioè dal primo gennaio al trentuno dicembre, dall’A alla Z-: i suoi anni non avranno mai fine, Egli ha creato i cieli, la terra e tutto ciò che è in essi; tutto invecchierà e sarà da Lui cambiato come un vestito vecchio, ma Egli è per sempre lo stesso. La sua Persona, i suoi insegnamenti, la sua vita come pure la sua morte e la sua risurrezione sono l’unico punto di riferimento sicuro che ci sia dato nel nostro tempo. Solo se ci attacchiamo a Lui avremo una vera “nuova vita” e con essa una giusta prospettiva delle nostre circostanze siano esse felici o funeste, perchè entrambe passeranno e svaniranno nell’eternità. 

Fissiamo il nostro sguardo su ciò che è eterno e solo così non saremo sorpresi o delusi quando verrà anche per noi il giorno di lasciare questa terra. E stiamo pur certi che esso verrà, come è venuto per tanti che l’anno scorso in questi giorni erano con noi a festeggiare o a soffrire, ma adesso non più qui. Soltanto quando siamo pronti a morire, la vita vale la pena di essere vissuta. Affonda le radici della tua vita nell’eternità per mezzo di un rapporto di amicizia col Signore Gesù poichè Egli è la sola ancora di salvezza che può sorreggerci in tutti i cambiamenti di questa vita e per l’eternità. L’apostolo Pietro così si esprime:
“Ogni persona è come l’erba ed ogni sua gloria come il fiore dell’erba: l’erba si secca, appassisce il fiore, ma la Parola del Signore dura in eterno” (1 Pietro 1.24).

Giuseppe Cappalonga

ACQUA IMPURA

Ultimamente è stato un fatto di cronaca per ben due volte: per un tragico errore una bottiglia di acqua minerale conteneva dell’acido e quando una persona ne ha bevuto un sorso, convinta di bere acqua, è morta a causa della gola bruciata dal veleno.

Acqua - acido: entrambe cominciano con la lettera A, entrambe sembrano all’apparenza identici poiché sono inodore e incolore, ma il loro contenuto e le conseguenze del loro utilizzo, sono molto diversi l’uno dall’altra.

Tutti noi abbiamo un innato istinto che ci spinge a dissetarci. Purtroppo però molte “acque” si rivelano, inquinate, impure, velenose, mortali. Fu proprio alla fine di una festa che il Signore Gesù esclamò: “Se qualcuno ha sete, venga a me e beva” (Giovanni 7:37). A una donna Samaritana, Egli aveva già offerto dell’acqua viva (Giovanni 4), acqua speciale che poteva dissetare le più intense brame di lei. Ora Egli può offrila a chiunque è veramente assetato, di pace, di giustizia, di amore. L’apostolo Giovanni ci dice che Gesù parlava dello Spirito Santo che coloro che credevano in lui dovevano ricevere.

E lo Spirito Santo promesso da Gesù può dissetare veramente, consolare, guidare, correggere, insegnare. Egli è un amico al cui fianco staremo sempre sereni perché è come un avvocato nella difficoltà, una forza nella debolezza, vera pace nelle prove, fonte di aiuto nelle distrette.

Questo dolce invito ad attingere con gioia da Gesù è ancora valido per noi oggi. Le ultime parole della Sacra Bibbia, riferite dallo stesso apostolo Giovanni, sono: “Chi ha sete venga; chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita” (Apocalisse 22:17).

Non essere ingannato dall’etichetta allettante o dalle simili apparenze, c’è differenza fra conoscere Gesù e avere una religione. Non accontentarti di una fede morta che non disseta veramente, ma attingi alle parole di Gesù nel Vangelo, e la tua sete sarà calmata. Se non possiedi una copia, scrivimi e ti manderò volentieri una copia del Nuovo Testamento.

Giuseppe Cappalonga

CHI TARDI ARRIVA, MAL ALLOGGIA!

Come altri anni, abbiamo portato i nostri figli ad un campeggio dove poter conoscere nuovi posti, fare nuove amicizie, imparare sulla vita e soprattutto sul rapporto con Dio. Essi di solito sono contenti di fare questa esperienza, e mi chiedono sempre di portarli al posto in modo che arrivino per primi così da potere scegliere il letto più comodo, di mettersi vicino agli amici preferiti, esplorare ogni angolo. Hanno imparato la verità del proverbio “Chi tardi arriva male alloggia”.

Nella Parola di Dio siamo incoraggiati a fare le cose al tempo giusto, dichiarando che per ogni cosa sotto il sole c’è un tempo stabilito: per risparmiare e per spendere, per demolire e per costruire, un tempo per abbracciare ed un tempo per astenersi dagli abbracci, un tempo per nascere ed un tempo per morire, ecc. (Vedi Ecclesiaste capitolo 3). Il mondo di oggi (e di sempre!) purtroppo ci spinge ad alterare le stagioni della vita, anticipando o posticipando le scelte e le azioni. I risultati sono molto spesso apparenti, come quando si vuol cogliere un frutto immaturo presumendo di poterlo gustare comunque!
C’è un tempo per aspettare di fare le cose, ma c’è anche un tempo quando è troppo tardi. E dire “Avrei dovuto... se l’avessi fatto... come ho potuto...” non cambia le conseguenze delle nostre azioni o delle nostre scelte. Fra le tante cose che tu ed io potremmo o dovremmo fare, la più importante è certamente quella di fermarci a considerare l’amore di Dio per noi nel mandare il Suo amato Figliuolo Gesù a morire sulla croce per salvarci dalle conseguenze eterne del peccato e della nostra ribellione a Lui. Gesù esortava ed ammoniva spesso “Mentre avete la luce, credete nella luce, affinché diventiate figli della luce” (Giovanni 12:36). Questo lascia intendere che come la luce dei nostri occhi pian piano svanisce fino a quando non potremo più aprirli, la Luce della presenza di Dio che con pazienza ci attende, verrà meno. Ed il risveglio nell’eternità potrebbe essere “troppo tardi” per dimorare per sempre alla presenza di Dio. Oggi Dio vuole parlarti, incontrarti, lasciati trovare!

Giuseppe Cappalonga