ARRIVI E PARTENZE

Pochi altri posti descrivono i sentimenti e le emozioni delle persone come una stazione o un aeroporto al momento dell’incontro o del distacco.

Sia che si tratti di un ritorno e di un abbraccio, sia che si tratti dell’abbraccio per una prossima separazione, le lacrime spesso accompagnano gli interessati. Lacrime di tristezza o lacrime di gioia, lacrime vere o, a volte, “di coccodrillo” sono coinvolte in ogni arrivo e in ogni partenza.

Le stesse emozioni si possono provare nel reparto maternità di un ospedale dove si assiste all’arrivo di nuove piccole creature, o nel reparto di geriatria dove spesso si salutano i propri cari per l’ultima volta.

L’immensa gioia dell’arrivo del Signore Gesù al mondo, annunciata alla vergine Maria, ai pastori, ai magi, viene eguagliata dalla profonda tristezza nei volti delle donne e dei discepoli che Lo accompagnarono alla tomba. La sua partenza da questo mondo, per via della croce del Calvario, sembrava aver causato un’ondata di disperazione, ma il ritorno dalla tomba e il trionfo sulla morte motivarono la gioia ineffabile di tutti i discepoli e dei primi cristiani.

Tornato in cielo, Gesù intercede per i suoi, chiama ancora il peccatore a ricevere il Suo perdono, ad arrendersi al Suo amore, a conoscerLo veramente. E “un giorno Ei tornerà, con sé ci condurrà, che gioia allor sarà!”. Il suo ritorno è descritto con parole semplici: “Il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così SAREMO SEMPRE CON IL SIGNORE!” (1 Tessalonicesi 4:16-17). Mai più una separazione, mai più un distacco, mai più un addio! E, forse la cosa più bella, per l’ultima volta assisteremo a delle lacrime versate poiché “Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi” (Apocalisse 7:17).

Giuseppe Cappalonga