GUERRA E PACE

Gli ultimi decenni ci avevano offerto l’illusione di una aurora millenniale di fraternità alle porte. Il prossimo millennio dietro l’angolo aveva ridato a molti quei sogni e quelle speranze di pace fra gli uomini che due guerre mondiali avevano cancellato dal pensiero umano.

La filosofia umana ci presentava l’uomo migliorato sotto molti aspetti, il progresso industriale prima e quello tecnologico-scientifico in seguito ci hanno spinto a credere che le risposte agli interrogativi più pressanti dell’esistenza umana sarebbero presto arrivate dalla scienza. Finché non siamo stati confrontati da nuovi conflitti nazionali a pochi chilometri da noi e ancora una volta la generazione presente, come tutte quelle prima di essa, deve rendersi conto che “il cuore dell’uomo è insanabilmente maligno”, (La Bibbia, Geremia 17.9) che “non c’è pace per gli empi” (Isaia 48.22).

Uno dei titoli del Signore Gesù, il promesso Messia e Liberatore, è appunto IL PRINCIPE DELLA PACE e tutti questi avvenimenti nel mondo non fanno che riportarci alla realtà basilare che l’uomo senza pace con Dio non può avere pace con i suoi simili! Il messaggio degli apostoli era chiaro e forte “Cristo è la nostre PACE” (Efesini 2.14), quella pace che non dipende dalle circostanze felici né può essere tolta via dalle circostanze avverse.
Guardando sulla città di Gerusalemme, Gesù fu mosso a compassione per tutti i suoi abitanti ed esclamò delle parole che rispecchiano ancora i sentimenti di Dio verso chi cerca PACE altrove:
“Oh, se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto agli occhi tuoi...” (Luca 19.42).
Se tu cerchi la vera pace guarda a Gesù morto per te e risorto dalla morte, perché non esiste vera pace senza di Lui.
Non lasciarti trascinare dai pensieri di pace del mondo, ma accetta il segreto della pace secondo la Parola di Dio:
“A colui che è fermo nei suoi sentimenti Tu conservi la pace, la pace perché in Te confida” (Isaia 26.3).

Giuseppe Cappalonga