IL MILLENNIO
Sia alla tv che nei luoghi di lavoro più comuni la discussione è abbastanza accesa: l’anno 2000 ci ha immessi nel nuovo (terzo) millennio o nell’ultimo anno del vecchio (secondo)? Il terzo millennio comincia con l’anno duemila o con l’anno duemila e uno?
Mentre lasciamo ai più sapienti l’ardua sentenza, penso che Dio, davanti a tali discorsi, si faccia una grande risata! Per Lui, ci ammonisce l’apostolo Pietro nella sua seconda lettera 3:8, “un giorno è come mille anni e mille anni sono come un giorno”. Fra tutte le cose che Pietro aveva detto, egli dichiara che questo fatto dell’eternità di Dio rispetto alla nullità del nostro tempo era l’unica cosa che non dovevano dimenticare.
Visti dalla prospettiva di Dio, le nostre sofferenze o le nostre gioie assumono un altro aspetto. Finiranno sia le une che le altre, e quindi non dobbiamo rattristarci o rallegrarci più del necessario. Anche quando sembra che il tempo non passi mai, o quando il tempo voli, afferriamo l’eternità che ci viene offerta in Cristo Gesù e sapremo discernere bene il tempo a nostra disposizione. Qualcuno ha ben detto che “una rosa dura solo un giorno, ma oh la gioia che essa reca! Così anche la vita non va misurata in giorni, mesi ed anni ma dal bene che essa sa costruire”.
Che Dio ci dia di costruire con Lui al nostro fianco, perché solo così la nostra vita avrà un vero valore eterno.
Giuseppe Cappalonga