OVERBOOKING

Una parola che sa di un sapore amaro. Vuol dire doppia prenotazione. Hai fatto tutto per assicurarti una buona vacanza, l’albergo era prenotato nei minimi dettagli ma all’arrivo non c’è posto. La tua stanza riservata è stata data ad altre persone. Una situazione spiacente, non solo per il cliente, ma anche per l’albergatore che a volte è costretto a strani giri per assicurarsi che le stanze non restino vuote. 

Non c’è posto! Sia che si tratti di una stanza di albergo, di un posto a sedere o di un posto di lavoro, questa frase suona così malinconica. “Non c’è posto nella locanda”, fu detto a Maria che stava per dare alla luce il Figlio di Dio; “non c’è posto per un pazzo” arrivarono a dire gli stessi familiari di Gesù; “non c’è posto nel tuo paese” dissero a Nazaret i suoi concittadini increduli; “non c’è posto in questo mondo” dicemmo tutti quanti allorché lo inchiodammo sulla croce; fu sepolto in una tomba, non sua ma presa in prestito poiché sapeva che non Gli sarebbe servita a lungo. Tre giorni dopo infatti ne venne fuori, pronto ad offrire la sua nuova vita a quanti Gli avrebbero fatto posto nella loro.
Anche oggi Dio cerca delle stanze, non d’albergo, ma dei cuori delle persone in cui dimorare e continuare ad amare questo mondo. Nella nostra vita spesso abbiamo di tutto, ma non c’è una stanza per Dio. Dio è il Padrone e vuole non solo una stanza, ma tutta la casa: ogni decisione, ogni affetto, ogni passo deve essere fatto alla luce della Sua Parola, perché solo così si eviteranno imbarazzanti momenti. Di certo il più imbarazzante di tutti sarà doverLo incontrare un giorno, riconoscerLo come Colui a cui abbiamo negato il diritto di ingresso nella nostra vita e sentire da Lui parole di condanna. Di solito si arriva a qualche accordo quando c’è un problema di overbooking, ma Dio non accetta scuse. Oggi, mentre tu leggi queste parole, Egli ti invita ad instaurare un rapporto di amicizia con Lui, perché c’è ancora posto nel Suo cuore per te. Non rifiutarlo e vedrai che dalla tua vita, Egli saprà costruire qualcosa di meraviglioso.

Giuseppe Cappalonga